TERZO ABOMINIO:
DETURPATORI
Un pungo risuonò in tutta la caserma, seguito da un’imprecazione.
UOMO UCCIDE TREDICI RAGAZZI DAI DODICI AI SEDICI ANNI
I giornali non parlavano d’altro.
Era scandalo in tutto il Paese.
La gente iniziava a fare congetture strampalate.
La situazione era sfuggita di mano, alle forze di polizia.
Qualche giorno prima, quando fu dato l’ordine di pedinare gli omosessuali nei dintorni, non ebbero ben calcolato che il ricercato avrebbe potuto attraversare l’intero Paese, nel frattempo.
Arrivarono sul luogo del delitto due giorni dopo la diffusione della notizia, che in principio voleva essere tenuta segreta per non destare panico tra i turisti appena accorsi per l’estate, e quindi compromettere il turismo e la stabilità economica locale. Tuttavia, alcuni testimoni oculari diffusero quest’esperienza via internet, attraverso social, e le forze dell’ordine furono costrette a confessare l’accaduto, per evitare che queste false informazioni divenissero virali.
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Correvano sull'asfalto inumidito dalla nebbia.
I passi veloci e vispi del giovanotto si contrapponevano a quelli più lenti e rilassati del l’uomo che lo seguiva.
I suoi compagni erano stati tutti uccisi davanti i suoi occhi.
Le loro lamentele risultavano ancora nella sua mente.
Il coltello argentato, affilato, affondava la lama fredda nella carne delle sue vittime.
Iniziava aprendo il torace, scendendo fino alla pancia.
Le interiora venivano tutte rovesciate al di fuori del corpo, senza essere staccate da quest’ultimo.
Le vittime morivano lentamente, tra urli di dolore e pianti di disperazione.
Talvolta il vomito del malcapitato si spargeva all’interno di sé stesso.
I più fortunati svenivano prima.
Picci sentiva, in cuor suo, che il prossimo sarebbe stato lui.
Correva in cerca di salvezza.
Imboccava stradine laterali per cercare di seminarlo.
Un vicolo cieco.
L’ultimo tocco di una mano gelida.
Terrore.
L'affondare della lama nella carne.
Dolore.
Un urlo troncato dalla morte.
QUARTO ABOMINIO:
INGIUSTI
- Tredici ragazzini uccisi – rifletté Hughes – ci aspettiamo, dunque, che sia un ragazzino ad uccidere la prossima vittima? -
- Ci sono troppi ragazzi per poterli pedinare tutti – rispose il capitano.
- Non ha tutti i torti… -
L’altro non rispose.
- A quest’ora dovrebbero essere a scuola, no? Che non li si faccia uscire, allora – riprese il primo.
- È sicuro di ciò che fa? -
- Si fidi, Capitano. -
Truppe su truppe, partite da ogni caserma in ogni distretto del Paese, si diressero verso le scuole per impedire che la gente potesse uscire.
Lo spavento invase visibilmente i volti e le menti della gran parte della popolazione.
La preoccupazione era generale. Il panico prevenuto dalle stesse forze dell’ordine sul luogo.
- È fatta – disse tra sé e sé l’investigatore. Prese l’impermeabile, si diresse verso l’ingresso, e con passo svelto s’avviò a porre fine a questa strage.
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- È permesso? -
- Prego. -
Quello di fuori varcò la soglia dello studio.
- Come posso aiutarla? – disse l’avvocatessa di dentro.
- Preghi. –
- Come? – si sporse dalla scrivania, come a volere che quelle parole cambiassero.
Aveva sentito che nei giorni passati vi erano stati omicidi sospetti, e quelle parole non facevano che farle affiorare quei pensieri, destandole sospetti.
L’ultimo rumore che trapelò da quella stanza fu l’urlo strozzato di una donna sgozzata.
Il sangue scivolava sotto la porta, nel corridoio.
Il corpo esanime giaceva sulla scrivania.
L’artefice del delitto, consapevole sarebbe stato l’ultimo, si allontanò da quella macabra scena, soddisfatto.
QUINTO ABOMINIO:
OMICIDI
“Polizia. Ci è arrivata una segnalazione dallo studio dell'avvocato Erica. La segretaria dice di aver udito urli sospetti. Non ha il coraggio di entrare a verificare.”
“Arriviamo.”La pattuglia più vicina si diresse verso lo studio legale.
Hughes li aveva preceduti.
Con il suo lungo impermeabile nero, si apprestava a percorrere lentamente il lungo corridoio.
La porta si aprì.
Apparve un uomo ricoperto di sangue.
Sussurrava qualcosa mentre, zoppicante, veniva incontro all’investigatore.
- Levitico, capitolo ventunesimo, versetti diciassettesimo al ventitreesimo: Nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso, né chi abbia una frattura al piede o alla mano, né un gobbo, né un nano, né chi abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia eunuco. Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio. Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante; ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico. Fracchan, frate storpio, ha avuto la sua sentenza. -
Una traversata paragonabile solo a quella nella Cattedrale di qualche settimana prima,
ricordava le vittime del Sicario del Signore,
ed il motivo per il quale furono giustiziate.
- Levitico, capitolo ventesimo, versetto tredicesimo: Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. Asriel, omosessuale, ha avuto la sua sentenza. –
Nella mano dell'uomo, una pistola.
Hughes diede l’ordine di non sparare.
Il solito sguardo perso nel vuoto pareva fissare un qualcosa di assente, almeno in questo mondo.
- Levitico, capitolo ventiquattresimo, versetto sedicesimo: Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte. No Best, bestemmiatore, ha avuto la sua sentenza. -
L’investigatore avanzava con i pugni serrati.
Le mani sudate.
Lo sguardo fisso sull’uomo che gli veniva incontro.
- Levitico, capitolo diciannovesimo, versetto ventisettesimo: Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba. Picci, deturpatore, ha avuto la sua sentenza. -
Gocce di sangue precipitavano sul pavimento, a scandire i passi sincronizzati dei due uomini.
Pochi passi separavano l’uno dall’altro.
L’unico rumore la monotonia dei passi accompagnato dal ronzio di parole dette sottovoce.
- Levitico, capitolo diciannovesimo, versetto quindicesimo: Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Erica, ingiusta, ha avuto la sua sentenza. -
Fu l’ultimo passo per entrambi.
I due uomini si ritrovarono faccia a faccia.
Il silenzio invase tutto e tutti.
- Levitico, -
Hughes poté finalmente comprendere cosa l’uomo stesse sussurrando.
- capitolo ventiquattresimo, -
Restò in ascolto.
- versetti dal diciannovesimo al ventunesimo: -
L’uomo di fronte a lui sembrava non curarsi minimamente della sua presenza.
- Se uno farà una lesione al suo prossimo, -
Pareva essere solo un ostacolo per il proseguimento della sua camminata.
- si farà a lui come egli ha fatto all'altro: -
Si interrogò a lungo su cosa il suo sguardo fissasse.
- frattura per frattura, -
Le sue parole uscivano dalla bocca come aria da una tromba.
- occhio per occhio, -
Ma non era lui a soffiarle via.
- dente per dente; -
Infine, diede un senso a quelle parole.
- gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro. -
Parole sotto la portata di tutti;
- Chi uccide un uomo -
Parole che dimorano nelle nostre case:
- sarà messo a morte. -
La Bibbia.
- Io, Waver, Sicario di Cristo, ho adempito ai miei doveri ed ho ricevuto la mia sentenza. -
Finalmente lo sguardo di Hughes poté incrociare quello del suo interlocutore.
Fu un gesto impercettibile.
La pistola raggiunse la fronte di Waver.
Ed, infine, si sparò.
Note del GMMi scuso per il ritardo, ma in questi giorni ho avuto dei contrattempi e non sono riuscito a scrivere lo stage prima di stasera.
Detto questo... complimenti a Waver!